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      Onde io, che presi la parte del mio buon padre, uscendo di quella casa con esso insieme, gli dissi che volevo far vendette delle ingiurie che quel ribaldo li aveva fatto - con questo che voi mi lasciate attendere a l'arte del disegno -. Mio padre disse: - O caro flgliuol mio, ancora io sono stato buono disegnatore: e per refrigerio di tal cosí maravigliose fatiche e per amor mio, che son tuo padre, che t'ho ingenerato e allevato e dato principio di tante onorate virtú, a il riposo di quelle, non mi prometti tu qualche volta pigliar quel flauto e quel lascivissimo cornetto, e, con qualche tuo dilettevole piacere, dilettandoti d'esso, sonare? - Io dissi che sí, e molto volentieri per suo amore. Allora il buon padre disse che quelle cotai virtú sarebbon la maggior vendetta che delle ingiurie ricevute da' sua nimici io potessi fare. Da queste parole non arrivato il mese intero, che quel detto Pierino, faccendo fare una volta a una sua casa, che lui aveva nella via dello Studio, essendo un giorno ne la sua camera terrena, sopra una volta che lui faceva fare, con molti compagni; venuto in proposito, ragionava del suo maestro, ch'era stato mio padre; e replicando le parole che lui gli aveva detto del suo profondare, non sí tosto dette, che la camera, dove lui era, per esser mal gittata la volta, o pur per vera virtú di Dio che non paga il sabato, profondň; e di quei sassi della volta e mattoni cascando insieme seco, gli fiaccorno tutte a dua le gambe; e quelli ch'erano seco, restando in su li orlicci della volta non si feceno alcun male, ma ben restorno storditi e maravigliati; massime di quello che poco innanzi lui con ischerno aveva lor ditto.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
pagine 536

   





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