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      Saputo questo mio padre, armato, lo andò a trovare, e alla presenza del suo padre, che si chiamava Niccolaio da Volterra, trombetto della Signoria, disse: - O Piero, mio caro discepolo, assai mi incresce del tuo male; ma, se ti ricorda bene, egli è poco tempo che io te ne avverti'; e altanto interverrà intra i figliuoli tua e i mia, quanto io ti dissi -. Poco tempo appresso lo ingrato Piero di quella infirmità si morí. Lasciò la sua impudica moglie con un suo figliuolo, il quale alquanti anni a presso venne a me per elemosina in Roma. Io gnene diedi, sí per esser mia natura il far delle elemosine; e appresso con lacrime mi ricordai il felice istato che Pierino aveva, quando mio padre li disse tal parole, cioè che i figliuoli del ditto Pierino ancora andrebbono per la mercé ai figliuoli virtuosi sua. E di questo sia detto assai, e nessuno non si faccia mai beffe dei pronostichi di uno uomo da bene, avendolo ingiustamente ingiuriato, perché non è lui quel che parla, anzi è la voce de Idio istessa.
     
      X. Attendendo pure all'arte de l'orefice, e con essa aiutavo il mio buon padre. L'altro suo figliuolo e mio fratello chiamato Cecchino, come di sopra dissi, avendogli fatto dare principio di lettere latine, perché desiderava fare me, maggiore, gran sonatore e musico, e lui, minore, gran litterato legista; non potendo isforzare quel che la natura ci inclinava, qual fe' me applicato all'arte del disegno e il mio fratello, quali era di bella proporzione e grazia, tutto inclinato a le arme; e per essere ancor lui molto giovinetto, partitosi da una prima elezione della scuola del maravigliosissimo signor Giovannino de' Medici; giunto a casa, dove io non era, per esser lui manco bene guarnito di panni, e trovando le sue e mie sorelle che, di nascosto da mio padre, gli detteno cappa e saio mia belle e nuove: ché oltra a l'aiuto che io davo al mio padre e alle mie buone e oneste sorelle, de le avanzate mie fatiche quelli onorati panni mi avevo fatti; trovatomi ingannato e toltomi i detti panni, né ritrovando il fratello, che torgnene volevo, dissi a mio padre perché e' mi lasciassi fare un sí gran torto, veduto che cosí volontieri io mi affaticavo per aiutarlo.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
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