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      Di già con quanta prestezza immaginar si possa avendo fuor mezza la spada, mi si gettò per di drieto alle braccia Berlinghier Berlinghieri, giovane valorosissimo e mio grande amico, e seco era quattro altri giovani simili a lui, e' quali dissono a Maffio: - Lévati, ché questo solo t'ammazzava -. Dimandato Maffio - chi è questo? - dissono: - Questo è fratello di quel che tu vedi là, carnale -. Non volendo intendere altro, con sollecitudine si ritirò in Torre di Nona, e a me dissono: - Benvenuto, questo impedimento che noi ti abbiamo dato contra tua voglia, s'è fatto a fine di bene: ora andiamo a soccorrere quello che starà poco a morire -. Cosí voltici, andammo dal mio fratello, il quale io lo feci portare in una casa. Fatto subito un consiglio di medici, lo medicorno, non si risolvendo a spiccargli la gamba affatto, che talvolta sarebbe campato. Subito che fu medicato, comparse quivi il duca Lessandro, il quale faccendogli carezze (stava ancora il mio fratello in sé), disse al duca Lessandro: - Signor mio, d'altro non mi dolgo, se none che Vostra Eccellenzia perde un servitore, del quale quella ne potria trovare forse de' piú valenti di questa professione, ma non che con tanto amore e fede vi servissino, quanto io faceva -. Il Duca disse che s'ingegnasse di vivere; de' resto benissimo lo cognosceva per uomo da bene e valoroso. Poi si volse a certi sua, dicendo loro che di nulla si mancasse a quel valoroso giovane. Partito che fu il Duca, l'abundanzia del sangue, qual non si poteva stagnare, fu causa di cavarlo del cervello; in modo che la notte seguente tutta farneticò, salvo che volendogli dare la comunione, disse: - Voi facesti bene a confessarmi dianzi: ora questo sacramento divino non è possibile che io lo possa ricevere in questo di già guasto istrumento: solo contentatevi che io lo gusti con la divinità degli occhi per i quali sarà ricevuto dalla immortale anima mia; e quella sola allui chiede misericordia e perdono -. Finite queste parole, levato il Sacramento, subito tornò alle medesime pazzie di prima, le quali erano composte dei maggiori furori, delle piú orrende parole che mai potessimo immaginare gli uomini; né mai cessò in tutta notte insino al giorno.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
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