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      Di già s'era ragunato molte persone a vedere questa contesa. Sforzato dalle brutte parole, presto mi chinai in terra e presi un mòzzo di fango, perché era piovuto, e con esso presto gli menai a man salva per dargli in sul viso. Lui abbassò il capo, di sorte che con esso gli detti in sul mezzo del capo. In questo fango era investito un sasso di pietra viva con molti acuti canti, e cogliendolo con un di quei canti in sul mezzo del capo, cadde come morto svenuto in terra; il che, vedendo tanta abondanzia di sangue, si giudicò per tutti e' circostanti che lui fossi morto.
     
      LXVII. In mentre che il detto era ancora in terra, e che alcuni si davano da fare per portarlo via, passava quel Pompeo gioielliere già ditto di sopra. Questo il Papa aveva mandato per lui per alcune sue faccende di gioie. Vedendo quell'uomo mal condotto, domandò chi gli aveva dato. Di che gli fu detto: - Benvenuto gli ha dato, perché questa bestia se l'ha cerche -. Il detto Pompeo, prestamente giunto che fu al Papa, gli disse: - Beatissimo padre, Benvenuto adesso adesso ha ammazzato Tubbia; che io l'ho veduto con li mia occhi -. A questo il Papa infuriato comesse al Governatore, che era quivi alla presenza, che mi pigliassi, e che m'impiccassi subito innel luogo dove si era fatto l'omicidio, e che facessi ogni diligenzia a avermi, e non gli capitassi innanzi prima che lui mi avessi impiccato. Veduto che io ebbi quello sventurato in terra, subito pensai a' fatti mia, considerato alla potenzia de' mia nimici, e quel che di tal cosa poteva partorire.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
pagine 536

   





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