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      Allora io dissi: - Io so benissimo quello che voi volete, e quel che voi dite; ma quella impresa che voi avete presa a fare è piú difficile e pericolosa, che voi non pensate, e tal volta potrebbe andare a rovescio; e ricordatevi che voi avete a fare con uno uomo il quale si difenderebbe da cento. E non è impresa onorata da valorosi uomini, qual voi siete, questa -. Intanto ancora io stavo in cagnesco, canbiato il colore l'uno e l'altro. Intanto era comparso populi, che di già avevano conosciuto che le nostre parole erano di ferro; che non gli essendo bastato la vista a manomettermi, disse: - Altra volta ci rivedremo -. Al quale io dissi: - Io sempre mi riveggo con gli uomini da bene, e con quelli che fanno ritratto tale -. Partitomi, andai a casa il Signore, il quale non aveva mandato per me. Tornatomi alla mia bottega, il detto corsetto per un suo grandissimo amico e mio mi fece intendere, che io non mi guardassi piú da lui, che mi voleva essere buono fratello; ma che io mi guardassi bene da altri, perché io portavo grandissimo pericolo; ché uomini di molta importanza mi avevano giurato la morte adosso. Mandatolo a ringraziare, mi guardavo il meglio che io potevo. Non molti giorni apresso mi fu detto da un mio grande amico, che 'l signor Pier Luigi aveva dato espressa commessione che io fussi preso la sera. Questo mi fu detto a venti ore; per la qual cosa io ne parlai con alcuni mia amici, e' quali mi confortorno che io subito me ne andassi. E perché la commessione era data per a una ora di notte, a ventitré ore io montai in su le poste, e me ne corsi a Firenze: perché da poi che quel corsetto non gli era bastato l'animo di far la impresa che lui promesse, il signor Pier Luigi di sua propria autorità aveva dato ordine che io fussi preso, solo per racchetare un poco quella figliuola di Pompeo, la quale voleva sapere in che luogo era la sua dota.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
pagine 536

   





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