Pagina (213/536)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ancora diceva il ditto messer Francesco e giurava ispressamente, che, se lui poteva, che m'arebbe rubato que ferri di quella medaglia. Al quale io dissi che gli aveva fatto bene a dirmelo, e che io gli guarderei di sorte, che lui non gli vedrebbe mai piú. Feci intendere a Firenze che dicessino a Lorenzino che mi mandassi il rovescio della medaglia. Niccolò da Monte Agusto, a chi io l'avevo scritto, mi scrisse cosí, dicendomi che n'aveva domandato quel pazzo malinconico filosafo di Lorenzino; il quale gli aveva detto che giorno e notte non pensava ad altro, e che egli lo farebbe piú presto ch'egli avessi possuto: però mi disse, che io non ponessi speranza al suo rovescio, e che io ne facessi uno da per me, di mia pura invenzione; e che finito che io l'avessi, liberamente lo portassi al Duca, ché buon per me. Avendo fatto io un disegno d'un rovescio, qual mi pareva a proposito, e con piú sollecitudine che io potevo lo tiravo inanzi; ma perché io non ero ancora assicurato di quella ismisurata infirmità, mi pigliavo assai piaceri innell'andare a caccia col mio scoppietto insieme con quel mio caro Filice, il quale non sapeva far nulla dell'arte mia, ma perché di continuo, dí e notte, noi eramo insieme, ogniuno s'immaginava che lui fossi eccellentissimo ne l'arte. Per la qual cosa, lui ch'era piacevolissimo, mille volte ci ridemmo insieme di questo gran credito che lui si aveva acquistato; e perché egli si domandava Filice Guadagni, diceva motteggiando meco: - Io mi chiamerei Filice Guadagni - poco, se non che voi mi avete fatto acquistare un tanto gran credito, che io mi posso domandare de' Guadagni - assai -. E io gli dicevo, che e' sono dua modi di guadagnare: il primo è quello che si guadagna a sé, il sicondo si è quello che si guadagna ad altri; di modo che io lodavo in lui molto piú quel sicondo modo che 'l primo, avendomi egli guadagnato la vita.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
pagine 536

   





Francesco Firenze Lorenzino Monte Agusto Lorenzino Duca Filice Filice Guadagni Filice Guadagni Guadagni Niccolò