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      Accadde, che avendo un giorno dato malamente delle busse a un fattorino di bottega, il quale, giunto che io fui, che venivo di fuora, il detto fanciullo piagnendo si doleva, dicendomi che Ascanio gli aveva dato sanza ragion nessuna. Alle qual parole io dissi a Ascanio: - O con ragione o senza ragione, non ti venga mai piú dato a nessun di casa mia, perché tu sentirai in che modo io so dare io -. Egli mi rispose: onde io subito mi gli gittai addosso, e gli detti di pugna e calci le piú aspre busse che lui sentissi mai. Piú tosto che lui mi possette uscir delle mane, sanza cappa e sanza berretta fuggí fuora, e per dua giorni io non seppi mai dove lui si fussi, né manco ne cercavo, se none in capo di dua giorni mi venne a parlare un gentiluomo spagnuolo, il quale si domandava don Diego. Questo era il piú liberale uomo che io conoscessi mai al mondo; io gli avevo fatte e facevo alcune opere, di modo che gli era assai mio amico. Mi disse che Ascanio era tornato col suo vecchio maestro, e che, se e' mi pareva, che io gli dessi la sua berretta e cappa che io gli avevo donata. A queste parole io dissi che Francesco si era portato male, e che gli aveva fatto da persona malcreata; perché se lui m'avessi detto subito che Ascanio fu andato dallui, sí come lui era in casa sua, io molto volentieri gli arei dato licenzia; ma per averlo tenuto dua giorni, poi né me lo fare intendere,io non volevo che gli stessi seco; e che facessi che io non io vedessi in modo alcuno in casa sua.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
pagine 536

   





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