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      - Afflitti spirti miei,
      oimè crudeli, che vi rincresce vita!
      - Se contra il Ciel tu sei,
      chi fia per noi? chi ne porgerà aita?
      Lassa, lassaci andare a miglior vita.
      - Deh non partite ancora,
      che piú felici e lietipromette il Ciel, che voi fussi già mai.
      - Noi resterèn qualche ora,
      purché del magno Idio concesso sieti
      grazia, che non si torni a maggior guai.
     
      Ripreso di nuovo il vigore, da poi che da per me medesimo io mi fui confortato, seguitando di legger la mia Bibbia, e' mi ero di sorte assuefatto gli occhi in quella oscurità, che dove prima io solevo leggere una ora e mezzo, io ne leggevo tre intere. E tanto maravigliosamente consideravo la forza della virtú de Dio in quei semplicissimi uomini, che con tanto fervore si credevano, che Idio compiaceva loro tutto quello che quei s'inmaginavano: promettendomi ancora io de l'aiuto de Dio, sí per la sua divinità e misericordia, e ancora per la mia innocenzia; e continuamente, quando con orazione e quando con ragionamenti volti a Dio, sempre istavo in questi alti pensieri in Dio; di modo che e' mi cominciò a venire una dilettazione tanto grande di questi pensieri in Dio, che io non mi ricordavo piú di nessuno dispiacere che mai io per l'addietro avessi aùto, anzi cantavo tutto il giorno salmi e molte altre mie composizione tutte diritte a Dio. Solo mi dava grande affanno le ugna che mi crescevano; perché io non potevo toccarmi che con esse io non mi ferissi: non mi potevo vestire, perché o le mi si arrovesciavano in drento o in fuora, dandomi assai dolore.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
pagine 536

   





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