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      La pugna durò poco, perché a poco a poco si ritiravono; e da lor dicevano in lingua loro: - Questo è un bravo italiano, e certo non è quello che noi cercavamo; o sí veramente, se gli è lui, e' non ha nulla addosso -. Io parlavo italiano, e continuamente a colpi di stoccate e imbroccate talvolta molto a presso gl'investi' alla vita; e perché io ho benissimo maneggiato l'arme, piú giudicavono che io fussi soldato che altro; e ristrettisi insieme, a poco a poco si scostavano da me, sempre borbottando sotto voce in lor lingua; e ancora io sempre dicevo, modestamente pure, che chi voleva la mia arme e la mia cappa, non l'arebbe senza fatica. Cominciai a sollecitare il passo, e lor sempre venivano a lento passo drietomi; per la qual cosa a me crebbe la paura, pensando di non dare in qualche imboscata di parecchi altri simili, che m'avessino messo in mezzo; di modo che, quando io fui presso a cento passi, mi messi a tutta corsa e ad alta voce gridavo: - Arme arme, fuora fuora, ché io sono assassinato -. Subito corse quattro giovani con quattro pezzi d'arme in aste: e volendo seguitar drieto a coloro, che ancor gli vedevano, gli fermai, dicendo pur forte: - Quei quattro poltroni non hanno saputo fare, contro a uno uomo solo, un bottino di mille scudi d'oro in oro, i quali m'hanno rotto un braccio; sí che andiangli prima a riporre, e di poi io vi farò compagnia col mio spadone a dua mane dove voi vorrete -. Andammo a riporre li dinari; e quelli mia giovani, condolendosi molto del gran pericolo che io avevo portato, modo che isgridarmi, dicevano: - Voi vi fidate troppo di voi stesso, e una volta ci avete a far piagner tutti -. Io dissi di molte cose; e lor mi risposono anche; fuggirno gli aversari mia; e noi tutti allegri e lieti cenammo, ridendoci di quei gran pressi che fa la fortuna, tanto in bene quanto in male; e non cogliendo, è come se nulla non fussi stato.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
pagine 536