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      Oh! quando la Duchessa lo intese, e' gli crebbe tanta stizza, che se e' non fussi stato il Duca che virtuosamente m'aiutò, io l'arei fatta molto male: e per quella stizza del vezzo di perle e per questa lei operò tanto, che 'l Duca si levò da quel poco del piacere; la qual cosa fu causa che io non v'ebbi piú a 'ndare, e subito mi ritornai in quelle medesime difficultà di prima, quanto all'entrare per il Palazzo.
     
      LXXXIX Torna' mi alla Loggia, dove io di già avevo condotto il Perseo e me l'andavo finendo con le difficultà già ditte, cioè senza dinari, e con altri accidenti, che la metà di quegli arieno fatto sbigottire uno uomo armato di diamanti. Pure seguitando via al mio solito, una mattina infra l'altre, avendo udito messa in San Piero Scheraggio, e' mi entrò innanzi Bernardone, sensale, orafaccio, e per bontà del Duca era provveditore della zecca; e subito che appena ei fu fuori della porta della chiesa, el porcaccio lasciò andare quattro coreggie, le quali si dovettono sentir da San Miniato. Al quale io dissi: - Ahi porco, poltrone, asino, cotesto si è il suono delle tue sporche virtute? - e corsi per un bastone. Il quale presto si ritirò nella zecca, e io stetti al fesso della mia porta, e fuori tenevo un mio fanciullino, il quale mi facessi segno quando questo porco usciva di zecca. Or veduto d'avere aspettato un gran pezzo, e venendomi annoia, e avendo preso luogo quel poco della stizza, considerato che i colpi non si danno a patti, dove e' ne poteva uscire qualche inconveniente, io mi risolsi a fare le mie vendette innun altro modo.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
pagine 536

   





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