Pagina (501/536)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      L'altro giorno appresso, faccendo io reverenza al Duca, Sua Eccellenzia m'accennò; dove io mi accostai; ed egli in còllora mi disse: - Le città e i gran palazzi si fanno cone i dieci mila ducati -. Al quale subito risposi come Sua Eccellenzia troverebbe infiniti uomini che gli saprieno fare delle città e dei palazzi; ma che dei Persei ei non troverrebbe forse uomo al mondo, che gnele sapessi fare un tale. E subito mi parti' senza dire o fare altro. Certi pochi giorni appresso, la Duchessa mandò per me e mi disse che la differenza che io avevo con el Duca io la rimettessi in lei, perché la si vantava di far cosa che io saria contento. A queste benigne parole io risposi come io non avevo mai chiesto altro maggior premio delle mie fatiche che la buona grazia del Duca, e che Sua Eccellenzia illustrissima me l'aveva promessa; e che e' non faceva bisogno che io rimettessi in loro Eccellenzie illustrissime quello che, dai primi giorni che io li cominciai a servire tutto liberamente io avevo rimesso; e di piú aggiunsi che se Sua Eccellenzia illustrissima mi dessi solo una crazia, che vale cinque quattrini, delle mie fatiche, io mi chiamerei contento e sattisfatto, pur che Sua Eccellenzia non mi privassi della sua buona grazia. A queste mie parole, la Duchessa alquanto sorridendo, disse: - Benvenuto, tu faresti il tuo meglio a fare quello che io ti dico - e voltami le spalle, si levò da mme. Io che pensa' di fare il mio meglio per usare quelle cotal umil parole, avvenne che e' ne risultò il mio peggio, perché, con tutto che lei avessi aùto meco quel poco di stizza, ell'aveva poi in sé un certo modo di fare, il quale si era buono.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
pagine 536

   





Duca Sua Eccellenzia Sua Eccellenzia Persei Duchessa Duca Duca Sua Eccellenzia Eccellenzie Sua Eccellenzia Sua Eccellenzia Duchessa Benvenuto