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      Quando io intesi questo, subito me n'andai a trovare 'l Duca, il quale mi si mostrò alquanto sdegnato meco; il quali io pregai che si degnassi di ascoltarmi, ed ei cosí mi promesse: di modo che io mi cominciai da un capo; e con tante belle ragioni gli detti ad intendere la verità di tal cosa, mostrando a Sua Eccellenzia che l'era una grande spesa gittata via: di sorte che io l'avevo molto addolcito con dirgli, che se a Sua Eccellenzia illustrissima non piaceva che e' si facessi quella porta, che egli era di necessità il fare a quel coro dua pergami, e che quegli sarebbono due grande opere e sarebbono gloria di Sua Eccellenzia illustrissima, e che io vi farei una gran quantità di storie di bronzo, di basso rilievo, con molti ornamenti: cosí io lo ammorbidai e mi commesse che io facessi i modegli. Io feci piú modelli e durai grandissime fatiche: e infra gli altri ne feci uno a otto faccie, con molto maggiore studio che io nonnavevo fatto gli altri, e mi pareva che e' fussi molto piú comodo al servizio che gli aveva affare. E perché io gli avevo portati piú volte a Palazzo, Sua Eccellenzia mi fece intendere per messer Cesere, guardaroba, che io gli lasciassi. Dappoi che 'l Duca gli aveva veduti, vidi che di quei Sua Eccellenzia aveva scelto il manco bello. Un giorno Sua Eccellenzia mi fe' chiamare, e innel ragionare di questi detti modelli io gli dissi e gli mostrai con molte ragioni, che quello a otto faccie saria stato molto piú comodo a cotal servizio, e molto piú bello da vedere.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
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