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      Appresso a questo io feci un altro errore del mese di dicembre 1566seguente. Comperai mezzo il podere del Poggio da loro, cioè dallo Sbietta, per dugento scudi di moneta, il quale confina con quel primo mio della Fonte, con riservo di tre anni, e lo detti loro affitto. Feci per far bene. Troppo bisognerebbe che lungamente io mi dilungassi con lo scrivere, volendo dire le gran crudelità che e' m'hanno fatto; la voglio rimettere in tutto e per tutto in Dio, qual m'ha sempre difeso da quegli che mi hanno voluto far male.
     
      CXI. Avendo del tutto finito il mio Crocifisso di marmo, ei mi parve che dirizzandolo e mettendolo levato da terra alquante braccia, che e' dovessi mostrare molto meglio che il tenerlo in terra; e con tutto che e' mostrassi bene, dirizzato che io l'ebbi, e' mostrò assai meglio, attale che io me ne sattisfacevo assai: e cosí io lo cominciai a mostrare a chi lo voleva vedere. Come Iddio volse, e' fu detto al Duca e alla Duchessa; di sorte che venuti che e' furno da Pisa, un giorno innaspettatamente tutt'a dua loro Eccellenzie illustrissime con tutta la nobiltà della lor Corte, vennero a casa mia solo per vedere il detto Crocifisso: il quale piacque tanto che il Duca e la Duchessa non cessavano di darmi lode infinite; e cosí conseguentemente tutti quei Signori e gentili uomini che erano alla presenza. Ora quando io viddi ch'e' s'erano molto sattisfatti, cosí piacevolmente cominciai a ringraziargli, dicendo loro che l'avermi levato la fatica del marmo del Nettunno si era stato la propia causa dell'avermi fatto condurre una cotale opera, nella quale non si era mai messo nessuno altro innanzi a me; e se bene io avevo durato la maggior fatica che io mai durassi al mondo, e' mi pareva averla bene spesa, e maggiormente poi che loro Eccellenzie illustrissime tanto me la lodavano; e per non poter mai credere di trovare chi piú vi potessi essere degno di loro Eccellenzie illustrissime, volontieri io ne facevo loro un presente; solo gli pregavo che prima che e' se ne andassino, si degnassino di venire innel mio terreno di casa.


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La Vita di Benvenuto Cellini
di Benvenuto Cellini
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