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      E se vuoi rimangano i tuoi disegni un poco più lecchetti, davvi un poco di acquerella, secondo t’ho detto di sopra, con pennello di vaio mozzetto. Sai che ti avverrà, praticando il disegnare di penna? che ti farà sperto, pratico, e capace di molto disegno entro la testa tua.
      CAPITOLO XIV.
      El modo di saper temperar la penna per disegnare.
      Se ti bisogna sapere come questa penna d’oca si tempera, togli una penna ben soda, e recatela in su il diritto delle due dita della man manca, a riverscio; e togli un temperatoio ben tagliente e gentile; e piglia, per larghezza, un dito della penna per lunghezza; e tagliala, tirando il temperatoio inverso te, facendo che la tagliatura sia iguali e per mezzo la penna. E poi riponi il temperatoio in su l’una delle sponde di questa penna, cioè in su ’l lato manco che inverso te guarda, e scarnala, e assottigliala inverso la punta; e l’altra sponda taglia al tondo, e ridulla a questa medesima punta. Poi rivolgi la penna volta in giù, e mettitela in sull’unghia del dito grosso della man zanca; e gentilmente, a poco a poco, scarna e taglia quella puntolina; e fa’ la temperatura grossa e sottile, secondo che vuoi, o per disegnare o per iscrivere.
      CAPITOLO XV.
      Come dèi pervenire al disegno in carta tinta.
      Per venire a luce di grado in grado, e incominciare a volere trovare il principio e la porta del colorire, vuolsi pigliare altro modo di disegnare che quello di che abbiamo detto perfino a mo. E questo si chiama disegnare in carta tinta; cioè o in carta pecorina, o in carta bambagina.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





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