Pagina (48/275)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Poi metti un foglio di carta bambagina, ben netto, sopra quella che hai tinta; e con pietra da brunire oro, brunisci con buona forza di mano; e così per questo cotal modo verrà morbida e pulita. Vero è che ad alcuni piace molto brunire pur su per la carta tinta, cioè che la pietra da brunire la tocchi e cerchi, perchè l’abbi un poco di lustro. Poi fa’ come a te piace: ma il primo mio modo è migliore. La ragione è questa: che fregando la pietra da brunire sopra la tinta, per lo suo lustro toglie il lustro dello stile quando disegni; ed eziandio l’acquerelle, che vi dài su, non vi appariscono sfumanti e chiare, come fa a modo detto in prima. Sed nihilominus, fa’ come tu vuoi ec.
      CAPITOLO XVIII.
      Come dèi tignere la carta morella, o ver pagonazza.
      Ora attendi nel fare di queste tinte. Nel tignere le tue carte nel colore della morella, o vero pagonazza, togli per quella quantità di fogli che ho detto di sopra, cioè mezza oncia di biacca grossa, e quanto una fava di lapis amatita: e macina bene insieme quanto più puoi; chè per macinare assai non si guasta, ma sempre si racconcia. Tempera secondo modo detto usato.
      CAPITOLO XIX.
      Come dèi tignere le carte di tinta indica.
      La tinta indaca. Togli quella quantità di fogli di sopra detta; abbi mezza oncia di biacca, e la quantità di due fave d’indaco baccadeo; e macina bene insieme; chè per triare bene non se ne guasta la tinta. Tempera con la medesima tempera, a modo detto di sopra.
      CAPITOLO XX.
      Come tu de’ tignere le carte di colore rossigno, o squasi color di pesco.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





Vero