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      Fa’ un fornelletto, e fa’ una buca tonda, che questa pignatta vi stia commessa a punto, che ’l fuoco non possa passare di sopra; perchè ’l fuoco vi anderebbe volentieri, e metteresti a pericolo l’olio, e anche di bruciare la casa. Quando hai fatto il tuo fornello, empiglia un fuoco temperato: chè quanto il farai bollire più adagio, tanto sarà migliore e più perfetto. E fallo bollire per mezzo, e sta bene. Ma per fare mordenti, quando è tornato per mezzo, mettivi per ciascuna libra d’olio un’oncia di vernice liquida, che sia bella e chiara: e questo cotale olio è buono per mordenti.
      CAPITOLO XCII.
      Come si fa l’olio buono e perfetto, cotto al sole.
      Quando tu hai fatto quest’olio (il quale ancora si cuoce per un altro modo, ed è più perfetto da colorire; ma per mordenti vuol essere pur di fuoco, cioè cotto), abbi il tuo olio di semenza di lino; e di state mettilo in un catino di bronzo o di rame, o in bacino. E quando è il sole lione, tiello al sole; il quale, se vel tieni tanto che torni per mezzo, è perfettissimo da colorire. E sappi che a Firenze l’ho trovato il migliore e ’l più gentile che possa essere.
      CAPITOLO XCIII.
      Sì come dèi triare i colori ad olio, e adoperarli in muro.
      Ritorna a ritriare, o vero macinare, di colore in colore, come facesti a lavorare in fresco; salvo dove triavi con acqua, tria ora con questo olio. E quando li hai triati, cioè d’ogni colore (chè ciascheduno colore riceve l’olio, salvo bianco sangiovanni), abbi vasellini dove mettere i detti colori, di piombo o di stagno.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





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