Pagina (100/275)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma vogliamo pure ritornare al nostro colorire, e di muro andare alle tavole, o vero ancone, ch’è la più dolce arte e la più netta che abbiamo nell’arte nostra. E tieni bene a mente, che chi imparasse a lavorare prima in muro e poi in tavola, non viene così perfetto maestro nell’arte, come perviene a imparare prima in tavola e poi in muro.
      CAPITOLO CIV.
      In che modo dèi pervenire a stare all’arte del lavorare in tavola.
      Sappi che non vorrebbe essere men tempo a imparare: come, prima studiare da piccino un anno a usare il disegno della tavoletta; poi stare con maestro a bottega, che sapesse lavorare di tutti i membri che appartiene di nostra arte; e stare e incominciare a triare de’ colori; e imparare a cuocere delle colle, e triar de’ gessi; e pigliare la pratica dell’ingessare le ancone, e rilevarle, e raderle; mettere d’oro; granare bene; per tempo di sei anni. E poi, in praticare a colorire, ad ornare di mordenti, far drappi d’oro, usare di lavorare di muro, per altri sei anni, sempre disegnando, non abbandonando mai nè in dì di festa, nè in dì di lavorare. E così la natura per grande uso si convertisce in buona pratica. Altrimenti, pigliando altri ordini, non sperare mai che vegnino a buona perfezione. Chè molti son che dicono, che senza essere stati con maestri hanno imparato l’arte. Nol credere, chè io ti do l’essempro di questo libro: studiandolo il dì e di notte, e tu non ne veggia qualche pratica con qualche maestro, non ne verrai mai da niente, nè che mai possi con buon volto restare fra i maestri.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275