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      E colorisci secondo il lume della figura, come di sopra ti ho mostrato. E per lo detto modo ne puoi fare in muro con la sopraddetta tempera in secco. E se non volessi fare la spesa di queste medesime partite, troverrai azzurri della Magna. E se volessi drapparli d’oro, anche il puoi fare. E puoi toccarli con un poco di biffo nelli scuri delle pieghe e un poco nelle chiare, ritrovando gentilmente sopra all’oro, le pieghe. E questi tali vestiri ti piaceranno forte, e spezialmente in vestiri di Domeneddio. E volendo vestire Nostra Donna d’una porpora, fa’ il vestire bianco, aombrato d’un poco di biffo chiaro chiaro, che poco svarii dal bianco. Drappeggialo d’oro fine, e poi il va’ ritoccando, e ritrovando le pieghe sopra all’oro d’un poco di biffo più scuro: ed è vago vago vestire.
      CAPITOLO CXLVII.
      In qual modo si coloriscono i visi, le mani, i piedi, e tutte le incarnazioni.
      Fatti che hai e coloriti vestimenti, alberi, casamenti, e montagne, dèi venire a colorire i visi: i quali ti conviene cominciare per questo modo. Abbi un poco di verdeterra con un poco di biacca ben temperata; e a distesa danne due volte sopra il viso, sopra le mani, sopra i piè, e sopra ignudi. Ma questo cotal letto vuole essere a’ visi di giovani con fresca incarnazione, temperato il letto e le incarnazioni con rossume d’uovo di gallina della città, perchè sono più bianchi rossumi, che quelli che fanno le galline di contado o di villa, che sono buoni per la loro rossezza a temperare incarnazioni di vecchi e bruni.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





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