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      Questo lavorío richiede essere ordinato d’alcuno altro colore campeggiato in certi luoghi, perchè paia di più vista: onde ti conviene avere colori senza corpo, ciò è giallo, rosso, e verde. Il giallo: togli del zafferano e scaldane bene al fuoco e stemperalo con lisciva ben forte. Abbi poi un pennello di setole morbide e mozzetto. Distendi il panno dipinto in su uno desco o tavola, e va’ compartendo di questo giallo, o animali o figure, o fogliami, come a te parrà. Appresso togli del verzino, rasato con vetro; mettilo in molle in lisciva; fallo bollire con un poco di allume di roccia; fallo bollire un poco, tanto che venga che abbi il suo colore perfetto vermiglio. Levalo dal fuoco, che non si guasti; poi col detto pennello compartisci, sì come hai fatto il giallo. Poi togli del verderame, macinato con aceto e con un poco di zafferano temperato con una poca di colla non forte. Compartisci col detto pennello sì come hai fatto il giallo, e gli altri colori, e fa’ che sieno compartiti che si veggia d’ogni animale, gialli, rossi, verdi e bianchi.
      Ancora, a lavorare il detto lavoro è buono abbruciare olio di semenza di lino, sì come addietro t’ho mostrato, e di quel nero, che è sottilissimo, tempera con vernice liquida; ed è perfettissimo e sottile negro: ma è di più costo. E ’l predetto lavoro è buono a lavorare in su tela verde, rossa, negra, e gialla, e azurra o vuoi biava. Se è verde, puoi lavorarla di minio o vuoi cinabro macinato sottilissimo con acqua. Seccalo bene e spolverezzalo e temperalo con vernice liquida.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





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