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      Sappi che nel sopraddetto modo, volendo seguitare in più sottile magistero, t’avviso, che puoi l’uomo interamente buttarlo e improntarlo, sì come anticamente si trova di molte buone figure ignude. Onde di mestiero t’è, a volere un uomo tutto ignudo o donna, prima farlo stare in piè in su ’l fondo di una cassetta, la quale farai lavorare di altezza dell’uomo per infino al mento; e fa’ che la detta cassa si commetta o vero si scommetta in tutto per lo mezzo dall’un de’ lati, e dall’altro per lunghezza. Ordina che una piastra di rame ben sottile sia dal mezzo della spalla, cominciando all’orecchie, per insino in su ’l fondo della cassa: e vada circondando leggiermente senza lesione su per la carne dello ignudo, non accostandosi alla carne una corda. E sia chiavata la detta piastra in su l’orlo, dove si commette la detta cassa. E per questo modo chiava quattro pezzi di piastra, che vegnino a conchiudersi insieme, siccome faranno gli orli della cassa. Poi ugni lo ’gnudo: mettilo ritto nella detta cassa: intridi del gesso abbondantemente, con acqua ben tiepida; e sia con compagnia, che se empi il dinanzi dell’uomo, che il compagno empia dirieto, acciò che a un medesimo tempo la cassa vegna piena per infino coperta la gola. Però che ’l viso, siccome t’ho mostro, puoi fare di per sè. Lascia posare il detto gesso tanto, che sia bene rassodato. Poi apri e scommetti la cassa, e metti alcuni ingegni e scarpelli tra gli orli della cassa e le piastre di rame o di ferro che abbi fatto: e aprila, sì come faresti una noce, tenendo dall’un lato e dall’altro i detti pezzi della cassa e della impronta che hai fatta.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





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