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      25.
      – pecorina. Ritornando in su ’l diritto del nostro andare, ancor si può disegnare in carta pecorina e bambagina. 10.
      – tinta. E questo si chiama disegnare in carta tinta, cioè o in carta pecorina, o in carta bambagina. 15. – Sieno elleno (le carte) tinte; però che in una medesima forma si tinge l’una che l’altra. ivi. – Vero è che ad alcuni piace molto brunire pur su per la carta tinta, cioè che la pietra da brunire la tocchi e cerchi. 17.
      Carte. Questo color (il sangue di dragone) alcune volte si adopera in carte, cioè in miniare. 44.
      Cartolaio. Togli una carta di cavretto, e dalla a un cartolaio e falla tanto raschiare che poco si tegna, e che la conservi raderla igualmente. 24.
      Casamento. Se vuoi fare casamenti, pigliali nel tuo disegno della grandezza che vuoi e batti le fila. 87.
      Cassetta. I quali colori sempre vogliono stare in una cassetta ben coverta, col becco sempre in molle e bagnati. 63. – E se non ne truovi (de’ vasellini di stagno) togli degl’invetriati, e mettivi dentro i detti colori macinati: e pongli in una cassetta, che stieno nettamente. 95.
      Cassetta, Colori da cassetta. E poi quando hai campeggiata la tua figura coi colori propii da cassetta e temperati con un poca di chiara d’uovo, va’ colorendo la figura di parte in parte, si come facessi in su lo ’ngessato propio. 172.
      Cassettina. E così lo tieni (il colore) sempre in molle, e ben coperto dalla polvere e d’ogni cattiveria, cioè in una cassettina atta a tenere più vaselli di licori. 36.
      Casso. «Busto.» Appresso di questo parleremo del modo del colorire un uomo morto, cioè il viso, il casso, e dove in ciascun luogo mostrasse lo ignudo.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





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