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      25. – Egli è una colla, che si chiama colla di spicchi: la quale si fa di mozzature di musetti di caravella, peducci, nervi, e molte mozzature di pelli. 109.
      Collarino. E tirato l’orlo della detta benda, o ver pezza, cucila al principio del collarino: e da’ una mezza volta a mezza la spalla, e torna a’ bottoni dinanzi. 182.
      Colmo. Poi togli una prieta da tenere in mano, pur proferitica, piana di sotto e colma di sopra in forma di scodella. 36.
      Colore. E per lo simile puoi fare e aombrare di colori o di pezzuole secondo che i miniatori adoperano. 10.
      – artificiato. E si mi do a intendere, che questo colore sia propria prieta, nata in luogo di grandi arsure di montagne; però ti dico sia color artificiato, ma non d’archimia. 46.
      – gentile. Per venire a luce dell’arte di grado in grado, vegniamo al triar de’ colori, avvisandoti chi sono i colori più gentili, e più grossi, e più schifi. 35.
      – grasso. Avvisandoti che ogni color magro è migliore che il grasso, salvo in mettere d’oro, bolio, o verdeterra. 37. – Io ne feci la prova di questo bianco, e trovalo grasso, che non è da incarnazione. 45.
      – magro. Avvisandoti che ogni color magro è migliore che il grasso. 37. – E questo (di sermenti di vite) è colore negro e magro, ivi.
      – sottile. È un altro negro che si fa di guscia di mandorle, e di persichi arsi; e questo è perfetto magro e sottile. 37.
      Colorire. Queste due parti (il disegno e il colorire) vogliono questo, cioè: saper tritare o ver macinare, incollare, impannare.... granare o ver camusciare, colorire, adornare, e invernicare in tavola o vero in cona ec.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275