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      59.
      Isdegnare. E se t’avvenisse caso, che pure il piano dell’oro isdegnasse, che non venisse bene a tuo modo; ancora per quel modo ve ne rimetti. 138.
      Ismaltare. Quando se’ per ismaltare, spazza bene prima il muro, e bagnalo bene, che non può essere troppo bagnato. 67. – Ismalta in muro a modo che lavorassi in fresco, salvo che dove tu smalti a poco a poco, qui tu dei smaltare distesamente tutto il tuo lavoro. 90.
      Lacca. «Questa è la gomma lacca che oggidì non usano più i pittori, ma che adoprarono i vecchi maestri, massime i Veneziani.» Rosso è un colore che si chiama lacca, la quale è colore artifiziato. 44. – Ma togli lacca la qual si lavora di gomma, ed è asciutta, magra, granellosa, che quasi par terra. 44.
      Laccio. «Lavoro disegnato sul campo della tavola.» Mettere tutto il campo d’oro, brunirlo, disegnarvi su il drappo che vuoi fare, o cacciagioni, o altri lavorii. Poi granare il campo, e granare lacci, cioè i lavorii disegnati. 143. – Campeggiare il campo, o vero lacci, di cinabro temperato pur con rossume d’uovo. 145.
      Lapis lazzari. Prima togli lapis lazzari. E se vuoi cognoscere la buona pietra, togli quella che vedi sia più piena di colore azzurro. 62.
      Lapis amatita, e amatito. «Lo stesso che Amatito.» Togli per quella quantità di fogli che ho detto di sopra, cioè mezza oncia di biacca grossa, e quanto una fava di lapis amatito. 18. – Convienti per mortaro di bromo pestarlo (il giallorino) sì come de’ fare del lapis amatito. 46. – Abbi un pezzo di lapis amatita, e guarda di sceglierla ben salda, senza nessuna vena, col tiglio suo tutto disteso da capo a piè. 156.


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Il libro dell'arte
o Trattato della pittura
di Cennino Cennini
Le Monnier Firenze
1859 pagine 275

   





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