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      Sembra, disse il curato, che qui vi stia qualche mistero, da che, a quanto intesi dire, questo fu il primo libro di cavalleria stampato in Ispagna, e gli altri tutti che di poi gli tennero dietro pigliarono da lui principio ed origine. Laonde mi pare che come capo di mala setta si debba dare alle fiamme senza veruna remissione. - Signor no, soggiunse il barbiere, ché mi fu detto che questo è il migliore di quanti di simil fatta furono composti; e perciò, come unico nella sua specie, può meritare perdono. - È vero, disse il curato, e perciò gli si preservi la vita per ora. Vediamo quest'altro che gli sta a canto. - Sono, disse il barbiere, le Prodezze di Splandiano figliuolo legittimo di Amadigi di Gaula. In verità che qui non ha da giovare al figlio la bontà del padre: prendete, signora serva, aprite questa finestra, gittatelo in corte, e con esso diasi principio alla catasta che a suo tempo sarà poi consumata dal fuoco.
      La serva obbedì con molto piacere; e per tal modo il buon Splandiano volò nella corte attendendo pazientemente il fuoco da cui era minacciato. "Tiriamo innanzi, disse il curato. - Questo che viene, soggiunse il barbiere, è Amadigi di Grecia, e per quanto mi pare, quelli che stanno da questa parte sono tutti del lignaggio degli Amadigi. - E bene, replicò il curato, vadano tutti in corte; che per poter abbruciare la regina Pintichiniestra ed il pastor Darinello con le sue egloghe e coi lambiccati concettini del suo autore, brucerei con essi il padre che m'ha generato se mi venisse dinanzi in figura di cavaliere errante.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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