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      - Questa scienza chiamasi Astrologia, disse don Chisciotte. - Io non so come si chiami, replicò Pietro, mi è noto bensì che egli sapea tutto questo e assai più ancora. Finalmente non passarono molti mesi dopo il suo ritorno da Salamanca ed ecco che un bel dì egli comparve vestito da pastore, con verga e pelliccia invece degli abiti da studente che solea portare; e insieme con lui si vestì da pastore un altro suo grande amico, chiamato Ambrogio, già suo compagno di studi. Ma mi dimenticava di farvi sapere che il defunto Grisostomo fu molto valente in comporre canzoni, per modo che faceva laudi da cantarsi nella notte di Natale, e rappresentazioni per la festività del Corpus Domini, eseguite poi da' ragazzi del nostro paese; e si diceva che erano bellissime. Ricordami che quando gli abitanti del villaggio videro così in un subito travestiti da pastori que' due studenti, restarono meravigliati, non sapendo immaginare qual causa indotti gli avesse a cangiamento sì strano. Era già morto intanto il padre di Grisostomo, ed egli tra di mobile e di terreni, oltre non piccola quantità di bestiame e una somma considerabile di contante, si trovò erede di una buona sostanza. Di tutto ciò restò egli assoluto padrone: e in verità che meritava ogni bene, per essere fedel compagnone, caritatevole ed amico dei buoni: aveva inoltre una faccia come una benedizione. Si riseppe di poi non per altro aver lui mutato abito, che per seguitare a sua voglia in queste deserte campagne la pastorella Marcella, di cui lo sventurato Grisostomo s'era invaghito.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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