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      Come don Chisciotte ciò intese, rispose: "Oh quanto pagherei di poter parlare un po' riposato, e che mi si mitigasse il dolore di questa costola tanto quanto bastar potesse, o Pancia, per farti conoscere il tuo errore! Senti sempliciotto: se il vento della fortuna, avverso finora, voltandosi in nostro favore, soffiasse nella vela del nostro desiderio, sicché potessimo senza opposizione di sorta prender porto in alcuna delle isole che ti ho promesso, che saria di te, qualora dopo averla conquistata io te ne facessi assoluto signore; e tu te ne rendessi indegno per non essere cavaliere, e per non amare di esserlo, e non aver valore o l'intenzione di vendicare i tuoi torti e difendere il tuo dominio? Perocché devi sapere che nei regni e nelle provincie di nuova conquista gli animi dei nazionali non sono mai tanto tranquilli né tanto affezionati al novello dominatore, che non gli resti sospetto, di qualche congiura diretta ad alterar di nuovo le cose od a rimettere in piedi quelli di prima. Rendesi dunque necessario, che il nuovo possessore abbia senno acconcio a saper governare, e valore per offendere e per difendersi in qualunque occasione. - Vorrei avere avuto quel buon giudizio, rispose Sancio, e quella bravura descritta da vostra signoria nel fatto che ci è occorso presentemente; ma le giuro da povero diavolo che sono, che ho più bisogno di empiastri che di ragionamenti. Tenti vossignoria, se può, di rialzarsi e aiuteremo Ronzinante, benché non lo meriti, per essere stato egli la causa principale di tutta questa rovina.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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