Pagina (139/1298)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Trovavasi a caso in quella notte nell'osteria un bargello di quelli che si chiamano della Santa Hermandada antica di Toledo; il quale, udito quello straordinario fracasso, toltosi l'archibugio, entrò all'oscuro dove infuriava ancora la zuffa, dicendo: - Alto là, alla giustizia! alto là, al bargello di campagna! Il primo in cui s'incappò fu l'ammaccato don Chisciotte, che giaceva supino, e fuori di sentimento sul rovinato suo letto, e scossolo così a tastoni per la barba, rinnovava le grida: - Alto là, alla giustizia! Vedendo che punto non si movea, né dava alcuna voce, si avvisò che fosse morto, e che gli altri compagni lo avessero ammazzato, e con tale sospetto rinforzò la voce dicendo: - Chiudasi la porta dell'osteria, e nessuno ne esca, perché qui è stato ucciso un uomo. Questa voce mise terrore in tutti, ed ognuno lasciò la zuffa indecisa com'era quando la voce si fece sentire. L'oste si tirò nella sua camera, il vetturale si ravvolse nelle sue coperte, la serva tornò al suo giaciglio, e i soli sventurati don Chisciotte e Sancio non si poterono muovere dal luogo ove erano. Intanto il bargello lasciò andare la barba di don Chisciotte, ed uscì in traccia di un lume per vedere ed arrestare i delinquenti: ma non gli riuscì di trovarlo, perché l'oste maliziosamente aveva già spento il lampione, di maniera che gli bisognò cercar del focolare, dove con molto stento e perdita di tempo accese un'altra candela.
     
      CAPITOLO XVII
     
      SEGUITANO GLI INNUMEREVOLI TRAVAGLI CHE IL VALOROSO DON CHISCIOTTE COL SUO BUONO SCUDIERE SANCIO PANCIA SOFFERSE NELL' OSTERIA, DA LUI PER SUO DANNO CREDUTA UN CASTELLO.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





Santa Hermandada Toledo Chisciotte Chisciotte Sancio Chisciotte