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      Ora sappia vossignoria che voglio con tutti i miei cinque sentimenti guardarmi bene e dal ferire e dal rimanere ferito; e quanto all'essere un'altra volta sobbalzato in aria colla coperta non dico niente: perché somiglianti disgrazie non si possono sempre prevedere, e se vengono, non c'è che da stringere le spalle, ritenere il fiato, chiudere gli occhi e lasciarsi guidare dove vuol condurci la fortuna, e dove la coperta sbalza. - Tu sei mal cristiano, mio Sancio, disse don Chisciotte, udendolo in tal guisa parlare, perché non dimentichi mai ingiuria che ti sia stata fatta; ma sappi ch'è proprio di un petto poco nobile e generoso il fermarsi sopra cose di sì poco momento. Qual piede ti restò zoppo? qual costola fracassata? qual testa rotta, che tu non debba mai cancellare dalla memoria una burla? ché, a considerarla bene, fu burla e passatempo; e se io non l'avessi riconosciuta tale sarei pur ritornato sul luogo per fare le tue vendette con maggior danno di quello che fecero i Greci vendicando la rapita Elena, la quale se vivesse a questi tempi, o se la mia Dulcinea fosse vissuta ai suoi, non avrebbe per certo quella tanta reputazione di bellezza ch'essa ha!" Qui trasse un sospiro che andò sino alle nuvole, e Sancio disse: - Facciamo pur conto che sia stata una burla, giacché non può esserne mai vera vendetta; del resto so ben io che cosa è il far da burla, e il far da vero, né quanto è seguìto mi uscirà mai di mente, come non si leverà più dalle spalle... Ma lasciamo andar questo, e dicami la signoria vostra; che faremo noi di questo cavallo leardo rotato così somigliante ad un asino bigio, lasciato qui in abbandono da quel Martino, che buttato in terra dalla signoria vostra, e fuggitosene giù fino al villaggio non ha certo più voglia di tornar addietro a riprenderselo?


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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