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      Vi giuro, seguitò a dire don Chisciotte, per l'ordine di cavalleria che ho ricevuto, benché indegno peccatore, e per la mia professione di cavaliere errante, che se in questo mi compiacerete, io sarò a servirvi con quell'ardore a cui mi obbliga l'esser mio, o rimediando alla vostra disgrazia, s'ella ha rimedio, od accompagnandomi a voi per deplorarla, siccome vi ho già promesso."
      Il cavaliere del Bosco sentendo parlar in tal modo quello della Trista Figura, altro non facea che guardarlo e tornarlo a guardare da capo a fondo, e dopo averlo tanto osservato soggiunse: - Se hanno di che darmi a mangiare, me lo diano per amore di Dio, ed io dopo essermi sfamato farò quanto mi si comanda in segno di gratitudine a così buone intenzioni." Trassero allora, Sancio dalla sua dispensa, e il capraio dal suo zaino, quanto bastava per saziare l'appetito dello Stracciato; il quale non lasciava che un boccone aspettasse l'altro, inghiottendoli prima di masticarli; e mentre stava divorando, nessuno proferiva parola. Terminato ch'ebbe lo invitarono a seguitarli, e lo condussero in un verde praticello che giaceva dietro ad una balza a poca distanza. Ivi si assise egli sull'erba, e gli altri fecero lo stesso, e tutto si eseguì senza che alcuno dicesse parola, finché lo Stracciato, dopo essersi posto al suo luogo, disse: - Se bramate, o signori, che brevemente io vi faccia palese le immensità delle mie disgrazie, mi dovete promettere che non interromperete né con domande né altrimenti il filo della funesta mia istoria; perché contravvenendo a ciò, subito che aprirete la bocca, la narrazione resterà a quel punto interrotta.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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