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      .. - Oh questo poi, no, corpo... (sclamò sommamente incollerito don Chisciotte dando in bestemmie), è questa una grande malignità, o per meglio dire furfanteria. La regina Madassima è stata una possente signora, e non è lecito presumere che sì gran principessa siasi avvilita con un medicacrepature; e chi sostiene il contrario, mente come il più gran gaglioffo: ed io glielo proverò a piedi e a cavallo, armato e disarmato, di notte e di giorno, e come più gli aggrada." Cardenio lo andava attentamente guardando; già sul punto di abbandonarsi alla sua frenesia non trovavasi più in grado di proseguire la sua istoria; né più avrebbe voluto ascoltarla don Chisciotte, disgustatissimo di ciò che aveva inteso della regina Madassima. Strano caso! tanto interesse egli si prese per questa principessa, che di più non avrebbe potuto mostrarne se fosse veramente stata la sua naturale signora: a tal grado gli aveano ottenebrato il cervello que' scomunicati libri! Ma intanto Cardenio che già ritornava nella sua pazzia, sentendosi trattare da mentitore e da gaglioffo con altre gentilezze siffatte se ne adontò, e, dato piglio ad un sasso che si trovò aver vicino, lo scagliò nel petto a don Chisciotte sì fortemente, che il colpo lo fece cadere all'indietro. Sancio Pancia che vide conciare il padrone in quel modo, andò contro il pazzo con le pugna serrate; ma fu da Cardenio ricevuto in maniera che d'un sol colpo se lo gittò a' piedi, e montatogli sopra gli ammaccò molto bene le costole. Il capraio, che si accingeva alla difesa di Sancio, corse il medesimo rischio, ed il pazzo dappoiché li ebbe macinati e pesti ambedue, fuggì velocemente per la montagna.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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