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      A questo rispose Sancio: - Sa ella, vossignoria, di che temo io? temo di non saper trovare la via da tornarmene a lei per essere questo un luogo troppo fuori dell'abitato e deserto! - Poni mente a' segnali; che io avrò cura di non allontanarmi da questi contorni, disse don Chisciotte, ed anzi procurerò di mettermi nelle alture di queste balze per veder se ti scopro quando ritornerai: e poi, la più diritta sarà, affinché tu non erri e non ti scosti dal cammino, che io ti fornisca di queste ginestre, che, come vedi, qua non ne mancano, e tu le spargerai come segnali ad ogni tanti passi, finché ti troverai in campagna aperta, ed esse ti serviranno di guida al ritorno, a guisa del filo usato da Perseo nel labirinto. - Così farò, rispose Sancio;
      e tagliandone alcune e domandata la benedizione al suo signore, prese da lui licenza non senza sparger molte lagrime l'uno e l'altro. Montò Sancio su Ronzinante, che gli fu raccomandato dal padrone come un altro se stesso, e si pose subito in viaggio spargendo di tanto in tanto i rami delle ginestre, a tenore del consiglio datogli dal suo signore; e così se n'andò benché don Chisciotte lo pregasse da capo che stesse a vedere qualche sua segnalata pazzia.
      Non si era Sancio scostato cento passi, che tornato indietro disse a don Chisciotte: "Capisco o signore, ch'ella disse benissimo che per poter giurare senza aggravio della coscienza di averla veduta a fare delle pazzie, sarà bene che gliene vegga a far una, quantunque una potesse dirsi anche quella della sua risoluzione di restarsene qua solitario.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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