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      Ora sappiate che lo sposo entrò nella sala col suo ordinario vestito, senz'alcuna pompa, avendo per padrino un cugino di Lucinda, né altri testimoni vi erano fuorché i servitori di casa. Poco appresso uscì da una galleria Lucinda accompagnata da sua madre e da due donzelle, adorna ed acconcia come si conveniva alla sua bellezza, alla sua condizione, e ad una donna che dir si poteva la perfezione della gentilezza e del gusto. Sospeso e quasi fuori di me medesimo non ebbi agio di esaminare particolarmente il suo vestito; solo mi accorsi che il colore era incarnato e bianco. Abbagliavami lo splendore delle gioie che le adornavano il capo, vinte però dalla bellezza de' suoi lunghi e biondi capelli; né essa splendeva meno dei doppieri che ardevano in quella sala fatale. O memoria, mortale nemica della mie quiete! a che mi vai ora rappresentando la incomparabile perfezione di quella mia adorata nemica? Non sarà meglio, o crudele memoria, che tu mi faccia risovvenire e mi sottoponga invece quanto ella fece in quel punto, perché io, irritato da sì manifesta offesa, mi accinga non dirò a vendicarmi, ma a lasciare questa misera vita! Non vi annoiate, o signori, per queste mie digressioni, ché la mia pena non è di quelle che possano essere narrate succintamente e in fretta, anzi ogni sua circostanza mi sembra che meriti un lungo ragionamento. - Rispose a queste parole il curato, che ben lungi dall'annoiarsi in udirlo, ciascuno di loro provava gran diletto nel sentire le minute particolarità che egli raccontava, giudicandole tali da meritarsi di non essere passate sotto silenzio, ma piuttosto ascoltate con somma attenzione non altrimenti che tutto il racconto.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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