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      Perché i buoni hanno da mettere alla prova i loro amici e servirsi di loro, come disse un Gentile usque ad aras, volendo con ciò inferire che non si debba far uso della loro opera in cose che offendano la giustizia. Che se portò siffatta opinione dell'amicizia un Gentile, quanto più essa non dee prevalere in un cristiano, il quale sa che l'amicizia divina debb'essere anteposta alla umana qualunque ella sia? E quand'anche l'amico andasse tant'oltre da preferire gl'interessi del suo amico ai riguardi verso il cielo, ciò non ha da essere per cose lievi e di poco momento, ma solo quando si tratti dell'onore e della vita dell'amico suo. Ora dimmi, Anselmo; quale di queste cose hai tu in pericolo ch'io debba, per compiacerti, imprender opera sì detestabile come quella che mi comandi? Tu adesso mi chiedi, a quanto mi sembra, che io metta ogni premura e sollecitudine a farti perdere onore e vita perdendo la mia nel tempo medesimo; essendo di tutta evidenza ch'io ti levo la vita nel porre ogni mio studio per involarti l'onore, perché l'uomo privo di questo è peggio che morto: e divenendo io lo strumento, come tu vuoi che io sia, di tanto tuo danno, non vengo forse a restare disonorato e quindi uomo senza vita? Ascolta, amico Anselmo, e non interrompermi finché abbia terminato di dirti tutto ciò che mi si faccia alla mente sopra il tuo desiderio, e resterà poi tempo a te di replicare ed a me di ascoltarti. - Molto mi piace la tua proposta! rispose Anselmo; di' pur ciò che vuoi. Lotario proseguì: -


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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