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      - Va bene, disse Anselmo; fin qua ha fatto Camilla resistenza contro le sole parole; fa mestieri conoscere adesso come si regoli a fronte dei fatti. Ti darò domani duemila scudi d'oro da offrirle e donarle, ed altrettanti ne avrai per comprare rare gioie colle quali adescarla; che le donne, massimamente le belle, sogliono affezionarsi, per quanto sieno caste, a simil genere di adornamenti ed alle comparse brillanti. Resistendo essa a tal prova io ne rimarrò soddisfatto compiutamente, né ti darò altra molestia." Rispose Lotario che avendo già cominciato egli avrebbe condotta quell'impresa al suo termine, benché prevedesse di uscirne svergognato e vinto.
      Ricevette nel dì successivo i duemila scudi, e con essi duemila confusioni, non sapendo che dirsi per nuovamente mentire; stabilì però di fargli credere ch'era Camilla sì contraria ai regali ed alle promesse come alle parole, e che non occorreva proseguire oltre perché era tempo perduto. Ma la sorte che guidava diversamente le cose, fece che avendo Anselmo lasciati soli Lotario e Camilla, come altre volte solea, si rinchiuse nelle sue camere e dal pertugio della serratura, guardando e ascoltando, si accorse che in più di una mezz'ora Lotario non disse mai parola a Camilla, né gliela avrebbe detta se si fosse trattenuto un secolo intero con lei. Si avvide allora che tutto era finzione e menzogna quanto l'amico gli aveva fatto credere delle risposte di Camilla, e per assicurarsene uscì dall'appartamento, e chiamato a parte Lotario gli domandò che c'era di nuovo, e di che umore se ne stava Camilla.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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