Pagina (421/1298)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      - Né avete inteso il nome di alcuno di essi? domandò il curato.
      - No, certamente, rispose il giovane, perché marciano tutti sì taciturni ch'è uno stupore; né si ode fra loro altro che sospiri e singhiozzi della povera signora, sì dirotti che movono tutti noi a gran compassione. Noi crediamo senz'altro che dovunque la menino vi sia condotta per forza, ed a quanto apparisce dal suo vestito, essa è monaca, o sta per entrare in un monastero, il che è forse più probabile; ma perché forse il ritiro non le andrà a sangue, verrà di qui tanta sua disperazione.
      - Tutto questo può darsi, disse il curato:" e lasciandoli tornò a Dorotea, la quale avendo inteso i sospiri della signora velata, mossa naturalmente a compassione se le accostò e disse:
      - Che male vi sentite, signora mia? S'egli fosse mai della natura di quelli che possono per uso e sperienza di donne essere curati, io mi offro ben volentieri ad assistervi.
      Taceva costantemente la sconsolata donna, e benché Dorotea le reiterasse le offerte, proseguiva a serbare un rigoroso silenzio, finché arrivò quel cavaliere velato a cui il servo affermava che obbedivano gli altri tutti, e disse a Dorotea: "Non vogliate disturbarvi, o signora, ad offerire nulla a questa straniera, perché ha in costume di non aggradire ciò che si fa per suo bene; né la eccitate a rispondervi, a meno non vi piaccia udir qualche menzogna dalla sua bocca.
      - Non ne ho mai proferito una sola, disse allora colei che sino a quel punto avea taciuto; ed anzi la mia disgrazia deriva dall'essere io veritiera e nemica del mentire; ne allego testimonio voi stesso, che dal candore di quella verità che vive sulle mie labbra, traete adesso argomento di essere falso e mendace.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





Dorotea Dorotea Dorotea