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      Ti fo promessa da buon cristiano di prenderti, giunti che saremo come tu accenni in terra cattolica, per mia legittima sposa; e tu sai che i Cristiani meglio che i Mori adempiono le promesse. Alà e Marien sua madre ti custodiscano signora mia.
     
      Scritta e suggellata la lettera, attesi due giorni finché gli schiavi, come al solito, fossero usciti del bagno, e mi recai tosto all'usato terrazzino per vedere se compariva la canna, che in fatti non tardò molto a farsi vedere. Non mi si presentò appena, che senza esaminare chi fosse che la facea comparire mostrai la lettera come per fare intendere che volevo attaccarla al filo pendente dalla canna. Vi legai la mia carta e indi a poco a poco tornò a farsi vedere la nostra stella con la bianca bandiera di pace, il picciolo fazzoletto. Lo lasciò cadere, io lo raccolsi, e sciolto il nodo vi trovai oltre cinquanta accrescimenti di consolazione a me ed a' miei compagni confermandoci di ricuperare la libertà. Tornò in quella notte medesima il nostro rinnegato, e ci riferì di avere saputo che in quella casa abitava il Moro già detto, il quale chiamavasi Agi-Morato, ricchissimo quanto potesse mai dirsi; che aveva una sola figliuola erede dell'intiera sua facoltà; e che per la città correva voce essere essa la più bella fra le donne di Barberia, sì che molti dei viceré che vi arrivavano chiesta l'aveano in moglie, ma ella non avea voluto mai maritarsi; e seppe ancora che ebbe una schiava cristiana la quale da poco era morta. Tutta questa relazione confrontavasi col contenuto della lettera.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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