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      Dal bel mezzo del lago mi pare di udire una triste voce che dice: O tu, cavaliere qualunque ti sia, che stai mirando il lago terribile, se giunger brami a vedere il bene che è di sotto a queste nere onde non saresti degno di mirare le alte meraviglie che in queste acque si ascondono; mostra l'ardimento del coraggioso tuo cuore, balza in mezzo al suo nero e ribollente liquore, perché altri ne rinchiudono e contengono i sette castelli delle sette Fate, che giacciono sotto questa nerezza! Intesa appena dal cavaliere del Lago la voce terribile, senza altre riflessioni e senza por mente al pericolo che va ad affrontare, e senza nemmeno alleggerirsi del peso delle forti sue armi, raccomandandosi a Dio e alla sua signora, si precipita in mezzo al bollente lago, e quando né pensa né sa quale debba essere il suo porto, si trova in mezzo a floridi campi in confronto dei quali nulla sono gli Elisi. Ivi scorge più trasparente il cielo e più rilucente il sole; e gli si offre alla vista una deliziosa foresta, rivestita di alti e frondosi arbori che colla loro verdura consolano gli occhi: ivi sorprendono l'udito col canto dolcissimo ed innocente piccioli ed infiniti dipinti augelli che per gl'intrecciati rami vanno saltellando. Scopresi in poca distanza un ruscello le cui fresc'onde somiglianti a liquidi cristalli, vanno scorrendo sulla minuta rena, che quasi gareggia coll'oro forbito e colle più candide perle. Ammirasi da altra parte una fonte artifiziosa di variato diaspro e di liscio marmo formata; ed altrove una ne sorge dove i minuti nicchi delle telline con le torte variopinte case e con chiocciole in bel disordine collocate mostrano fra loro frammischiati pezzi bellissimi di cristallo e di contraffatto smeraldo componenti uno svariato lavoro, di maniera che la natura sembra vinta dall'arte, sua imitatrice.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





Lago Dio Elisi