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      - Questo nasce, riprese Sansone, perché si conoscono i difetti dei libri tostoché si può fare su di essi matura ponderazione; e tanto più si vanno scrutinando quanto più grande è la fama degli autori che gli hanno composti. Gli uomini chiari per sommo ingegno, i grandi poeti, gli storici illustri, o sempre o per lo più, sono invidiati da quelli che attendono solo a scardassare le opere altrui senz'aver essi dato mai una pagina sola alla luce del mondo.
      - Ciò non dee recar maraviglia, disse don Chisciotte, essendovi molti teologi non atti alla predicazione, ma esperti a conoscere gli errori e i mancamenti di quelli che predicano.
      - La cosa cammina per lo appunto come voi dite, o signor don Chisciotte, soggiunse Carrasco: ma io vorrei che tali censori fossero più indulgenti e meno scrupolosi, e non istessero ad appuntare qualche macchiuzza nel chiarissimo sole di quell'opera della quale mormorano: che se aliquando bonus dormitat Homerus, pongano mente al molto tempo in cui stette desto l'autore per dare la sua fatica alla luce colle minori macchie che avesse potuto: e forse potrebbe anche esser che quello che ad alcuni suona male, fosse alcuna ombra aggiunta per accrescer il bello, come que' nèi che talvolta rendono più gustosa la vaghezza di un viso. Tengo dunque per fermo che molto avventura chi espone uno scritto alla critica del mondo, essendo impossibile comporlo tale da render soddisfatti e contenti quelli tutti che lo leggeranno.
      - Il libro che tratta della mia persona, disse don Chisciotte, pochi avrà per certo appagato.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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