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      Rimase attonito don Diego dal gabbano verde sentendo il ragionamento di don Chisciotte, e quasi andava perdendo l'opinione già concepita di essersi accompagnato ad un pazzo.
      Verso la metà del discorso, Sancio che non trovava il dialogo quadrare al suo gusto, si era appartato per andar a dimandar un po' di latte ad alcuni pastori, che stavan là presso mungendo le loro pecore. Voleva don Diego che si continuassero i ragionamenti, soddisfatto estremamente del giudizio e del sano intendimento di don Chisciotte; ma questi, alzando la testa, vide che per la strada veniva un carro carico di bandiere reali. Credendo che questa fosse una nuova ventura chiamò Sancio con sonora voce perché venisse a recargli la celata. Sancio lasciò i pastori, con gran fretta batté il suo asino e raggiunse il padrone, cui accadde un'altra ventura stupenda e veramente stravagantissima.
     
      CAPITOLO XVII
     
      DIMOSTRASI L'ULTIMO PUNTO ED ESTREMO A CUI GIUNSE E POTÉ GIUGNERE L'INAUDITO ANIMO DI DON CHISCIOTTE, CON L'AVVENTURA DEI LEONI CONDOTTA A FORTUNATO FINE.
     
      La storia racconta che quando don Chisciotte chiamò Sancio perché gli recasse l'elmo, Sancio stava comprando una ricotta dai pastori, e che sollecitato dalla soverchia fretta del suo padrone, non sapendo che farne o dove riporla perché non andasse a male, avendola già pagata, pensò di nasconderla dentro la celata del padrone stesso.
      Con questa buona compera recossi dunque a ricevere i comandi, ed arrivato appena, gli disse don Chisciotte:
      - Dammi, amico, quella celata perché o poco io m'intendo di venture, o ciò che adesso discopro è cosa che dee obbligarmi a mettere tosto mano all'arme.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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