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      Stavano tuttavia in cammino quando dietro di sé udirono alte grida, ed uno che esclamava:
      «Alto là, o sconsiderati e precipitosi!»
      Questa voce fece sì che ognuno si rivolgesse per udire donde partisse, e videro che proveniva da un uomo vestito, per quanto sembrava, di casacca nera di chermisino con belli gheroni e fiamme. Aveva in testa, come poi si vide, una corona di funebre cipresso, ed in mano un grosso bastone. Avvicinatosi di più fu riconosciuto da ognuno pel vago pastore Basilio, e tutti rimasero allora dolenti e avidi di saper il fine delle sue grida, temendo malaugurata la sua venuta in quella congiuntura.
      Arrivò in fine stanco e trangosciato, e postosi dinanzi agli sposi, ficcando il suo bastone, che aveva alla estremità una lunga punta di acciaio, sulla terra, tutto smorto, e affissati gli occhi in Chilteria, con rauca e tremante voce così proruppe:
      - Ben ti è palese, sconoscente Chilteria, che conforme alla santa legge da noi professata, vivendo io, tu non puoi farti consorte ad altrui; e tu non ignori che stando io in aspettazione che il tempo e le mie sollecite cure migliorassero la mia sorte, fui sempre il più geloso custode del decoro che ti è dovuto; tu, posto in non cale ciò che devi all'onorato mio desiderio, vuoi fare altri signore di quello che è mio, altri che niun merito ci ha fuorché larghi averi e favori della fortuna. Ora vengo io stesso a metterlo al colmo di tanta sorte non perché ne sia degno, ma perché così vogliono i cieli e colle mie mani distruggerò ciò che solo può turbargliela, dando io stesso termine a questa mia vita infelicissima.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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