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      Il fare una vendetta ingiusta (che non si dà giusta vendetta), è direttamente contrario alla santa legge che professiamo; legge che ci comanda di far bene ai nostri nemici, di portar amore a chi ci odia; legge che quantunque ci sembri un po' dura da osservarsi, tale non è però se non per coloro che Dio pospongono al mondo e lo spirito alla carne, e ricordatevi che il nostro Salvatore, vero Iddio e vero uomo, ed esempio di verità immancabile, essendo nostro legislatore, disse che leggiero è il suo peso e soave il suo giogo, né ci comandò cosa che fosse impossibile eseguire. Ora, signori miei, vi sarà facile il conoscere che per le divine ed umane leggi siete obbligati di mettervi in tranquillità.
      - Il diavolo mi porti, disse tra sé Sancio a tal punto, se questo mio padrone non è un missionario; o se non lo è, lo assomiglia come uovo ad altro uovo.»
      Prese un po' di fiato don Chisciotte, e vedendo che tuttavia si manteneva il silenzio, già accignevasi a tirare innanzi il suo ragionamento, e lo avrebbe fatto, se non vi si fosse interposta l'acutezza di Sancio, il quale profittando di una breve pausa, prese il padrone per mano, e così disse:
      - Il mio signor don Chisciotte della Mancia, che si chiamò un tempo il cavaliere dalla Trista Figura, e che chiamasi adesso il cavaliere dai Leoni, è un cittadino di gran giudizio, che sa di latino e di volgare quanto un baccelliere, e in ogni cosa che tratta e consiglia procede come soldato bravissimo, e tiene sulla cima delle dita tutte le leggi e le ordinanze di ciò che si chiama duello.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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