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      Oh quanto meglio farei io, sciagurato che sono! oh quanto meglio farei a tornarmene a casa mia a rivedere la mia moglie ed i miei figliuoli, sostenendo questa ed educando quelli col poco che Domeneddio mi ha dato, e non seguitare altro vossignoria per istrade senza strada e per sentieri e carriere senza riuscita, bevendo male e mangiando peggio; ché del dormire non ne parliamo! Conta pure, fratello scudiere, sei palmi di terra; e se più ne vuoi, pigliane altrettanti, ché sta in tua mano; e distenditi quanto ti piace. Ah ch'io possa vedere bruciato e fatto in polvere quello che ha dato il primo impulso alla errante cavalleria, o almeno quel primo che ha voluto farsi scudiere di questi balordi; ché tali dovettero essere tutti gli erranti cavalieri dei tempi scorsi e non parlo dei presenti che li rispetto, perché la signoria vostra è uno di loro, e perché capisco che vossignoria sa dove il diavolo tiene la coda quando parla e quando pensa.
      - Io farei con te buona scommessa, o Sancio, risposegli don Chisciotte; che tu vai chiacchierando così senza modo né fine perché non ti duole più niente in tutto il tuo corpo. Or bene, parla pure, figliuol mio, di tutto ciò che ti viene in testa e in bocca: mentre, purché tu non patisca, terrò per piacere la noia che mi danno tante tue impertinenze: e se poi tanto desideri di tornartene a casa tua, alla moglie e ai figliuoli, a Dio non piaccia che io te lo contrasti. Tu hai danari di mia ragione; fa il conto tu quando egli è che uscimmo questa terza volta dal nostro paese, e valuta quello che puoi e devi guadagnare per ogni mese, e pagati colle tue mani medesime.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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