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      Fratello, andate alla malora voi e chi qua vi ha condotto, e tenete voi in guardia il vostro giumento, che le matrone di questa casa non sono accostumate a queste faccende.
      - Signora, rispose Sancio, il mio padrone, che ha sulle dita tutte le istorie, mi ha detto le tante volte che anche Lancerotte quando tornò in Brettagna, ebbe le dame che si presero cura di lui, e le damigelle del suo ronzino; e inquanto al mio asino io non lo cambierei col ronzino del signor Lancerotte.
      - Se tu sei burlone, fratello, serba le tue burle e i tuoi garbi, replicò la matrona, per altri luoghi dove sieno più conosciuti e premiati, ché da me non puoi attenderti che un bel diavolo che ti porti.
      - Or bene, rispose Sancio, se questo è il corriere ci porterà ambedue, e meglio vossignoria ch'è molto più matura di me, e non perderà la primiera dei suoi anni per un punto manco.
      - Ah, razza di bastardi! esclamò la matrona tutta accesa e stizzita; se io son vecchia ho da render conto a Dio e non ad un furfante come tu sei, che puzzi di aglio.»
      Queste parole furono dette sì sonoramente che la duchessa le udì, e voltossi; e vedendo la matrona tutta invelenita e sconvolta, e con occhi che schizzavano fuori la bile, le chiese che cosa mai avesse.
      - Mi lagno, rispose la matrona, di cotestui, che mi ha domandato con insistenza che andassi a metter in istalla il suo asino che sta alla porta del castello, citandomi per esempio che altre dame ebbero cura per certo Lancerotte, e altre damigelle per lo ronzino: e ciò non basta, che costui giunse sino a permettersi di prendersi giuoco della mia età rispettabile.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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