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      - Questo, disse la duchessa, io lo terrei per affronto sopra tutti gli altri che mi potessero esser fatti: e rivoltasi a Sancio, gli disse: Avvertite, amico Sancio, che donna Rodrighez è piuttosto giovane, e che porta quei veli più pel suo grado e per usanza che per causa degli anni.
      - Ch'io non abbia più bene durante la mia vita, rispose Sancio, se ho parlato con animo di farle offesa: e siccome io porto sviscerato amore al mio caro leardo, così non feci altro che raccomandarlo, parendomi che qua non fosse persona più caritativa di questa signora donna Rodrighez
      Don Chisciotte che intese quant'era seguito, gli soggiunse: - Ti sembrano, Sancio, discorsi questi per un tal luogo?
      - Signore, rispose Sancio, ognuno ha diritto di parlare del suo bisogno in qualsivoglia parte si trovi: qua mi sono ricordato del leardo, e qua ne ho fatto parola, e se me ne fossi ricordato nella stalla, ivi ne avrei parlato.»
      Disse allora il duca:
      - Non va errato il nostro Sancio, né occorre incolparlo di cos'alcuna: avrà buon governo il leardo, né vi pigliate fastidio, o amico, che sarà trattato come la vostra persona medesima.»
      Tra questi ragionamenti, che furono piacevoli a tutti, salirono al nobile appartamento, ed assegnarono a don Chisciotte una sala ricchissima, tutta parata di drappi d'oro e di broccato, sei donzelle lo disarmarono, servendogli da paggi, tutte avvertite e ammaestrate dal duca e dalla duchessa di ciò che dovessero fare, e del modo con cui dovevano assistere don Chisciotte, affinché vedesse che lo trattavano da cavaliere errante.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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