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      In quanto al governare, tutto consiste nel cominciar bene; e potrebbe darsi che quindici giorni dopo che sarò stato governatore, mi andasse a sangue il mestiere, e tanto da non poterlo lasciare, e che m'intendessi più di questo che delle cose di campagna nelle quali fui allevato.
      - Avete mille ragioni, o Sancio, disse la duchessa, perché nessuno nasce maestro, e degli uomini si fanno vescovi, non già delle pietre; ma tornando un poco all'intralasciato proposito risguardante l'incanto della signora Dulcinea, tengo per cosa certa e più che provata che quella vostra invenzione per burlare il padrone e fargli credere che la contadina era Dulcinea, e che solo da incantagione procedeva il non esser conosciuta da lui, sia stata tutta opera di alcuno degl'incantatori che perseguitano il signor don Chisciotte. Io so realmente e veracemente e da buona parte, che la villana che saltò sull'asina era ed è Dulcinea del Toboso, e che voi, o buon Sancio, credendovi ingannatore foste ingannato; e non è più da revocare in dubbio questa verità, mentre in riguardo alle cose da noi non vedute possiamo unicamente essere indotti in errore. Sappia il signor Sancio Pancia che abbiamo qua degl'incantatori che ci vogliono bene, ci favoriscono e ci raccontano con ogni semplicità e senza imbrogli e macchinazioni tutto quello che passa nel mondo: e Sancio mi creda che la villana saltatrice era ed è Dulcinea del Toboso, la quale è tanto incantata come la madre che la fece, e quando meno ce l'aspettiamo la rivedremo nella sua propria figura, e Sancio uscirà allora dall'inganno in cui vive.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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