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      Il tuo vestito sarà calza intera, casacca lunga, ferraiuolo alquanto largo, ma i calzoni neppure ti cadano in mente, ché sconvengono e ai cavalieri e ai governatori.
      Ti ho detto, o Sancio, quanto mi è occorso alla memoria per consigliarti e andando innanzi, ed a seconda delle occasioni, avrai da me altri insegnamenti purché tu abbia cura di tenermi informato dell'esser tuo.
      - Vedo molto chiaramente, disse Sancio, che le cose dettemi da vossignoria sono buone, sante e di gran profitto; ma come potrò servirmene se a quest'ora mi sono scappate via tutte dalla memoria? Ma no, non è vero, che mi restano quelle due, l'una di non lasciare crescere le ugne, l'altra di maritarmi un'altra volta se occorresse: fuori di questi gli altri imbrogli, intrighi e inviluppi tanto me li ricordo come i nugoli dell'anno scorso; e sarebbe necessario che li avessi in iscritto, ché quantunque io non sappia né leggere né scrivere, pure potrei consegnarli al mio confessore perché all'occasione me li mettesse in testa, e me ne facesse la spiegazione.
      - Meschino di me! disse don Chisciotte, ah quanto mai sta male che i governatori non sappiano né leggere né scrivere! Tu hai da imparare, o Sancio mio, che di quell'uomo che non sa leggere od è mancino si arguisce una di queste due cose, o che sia figlio di genitori umili e abbietti, o che nella giovinezza fosse sì traviato e cattivo da non lasciare che in lui avessero accesso le buone costumanze e le buone dottrine. Questo è un gran mancamento che tu hai, e vorrei che almanco tu per ora imparassi a firmare, cioè a sottoscriverti.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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