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      Fu conosciuta dalla duchessa la sua malinconia, e lo domandò perché stesse di sì malavoglia: che se ciò fosse per la partenza di Sancio, egli avrebbe potuto avere nella sua corte in vece di lui, a suo libero comando altri scudieri, e matrone e donzelle.
      - È vero, signora, rispose don Chisciotte, che mi pesa la lontananza di Sancio, ma non è questo il principale motivo che mi fa parere malinconico: quanto poi alle molte offerte che mi va facendo la bontà vostra, io non le accetto; solo sono contento della egregia intenzione con cui si fanno, e di nient'altro supplico vostra eccellenza fuorché di consentire e permettere che io nella mia stanza e da per me solo mi serva.
      - In verità, signor don Chisciotte, disse la duchessa, che così non ha da essere, perché intendo che restino ai suoi comandi quattro delle mie donzelle, belle e fresche come tante rose.
      - Non sarebbero rose per me, disse don Chisciotte, ma tante spine che mi pungerebbero l'anima; e tanto è possibile ch'io le lasci entrare nella mia camera com'è possibile ch'elleno volino. Se è vero che piaccia alla vostra grandezza di continuare a spargere su di me i suoi favori con prodiga mano, tuttoché io non li meriti, mi usi quello di lasciarmi in piena balìa. Io prescelgo di essere il servitore di me medesimo nella mia solitudine, dove alzerò una muraglia fra i miei desiderî e la mia onestà, mentre perdere non voglio questo mio costume a cagione della liberalità che l'altezza vostra si compiace impartirmi: in conclusione io torrei di dormir vestito anzi che essere spogliato da chicchesia.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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