Pagina (1030/1298)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Mi chiamano Sancio Pancia secco secco: Sancio si chiamò mio padre, Sancio mio avolo, e tutti furono Pancia senza giunta di doni né done; ed io m'immagino abbiano a trovarsi in questa isola più doni che pietre; ma basta così, Dio m'intende; e potrà essere che se duro per quattro giorni al governo, io scarti questi doni, che per lo gran numero debbono riuscire molesti come le zanzare. Ora esponga il suo quesito il signor maggiordomo che risponderò il meglio ch'io sappia, sia che abbia o no a contristarsene il popolo.»
      Entrarono in questo istante in consiglio due uomini, vestito l'uno da contadino, l'altro da sarto con in mano un paio di cesoie; e quest'ultimo si fece a dire:
      - Signor governatore, io e questo uomo ci presentiamo a vossignoria per causa che questo galantuomo venne ieri alla mia bottega (ché con perdono di chi mi ascolta, sono sarto matricolato) (sia benedetto il Signore), e consegnandomi un pezzo di panno mi fece questa domanda: «Signore, sarebbevi tanto in questo panno da farmi un berretto? - Io, preso tosto in esame il panno, gli risposi che sì: ed egli figurandosi (a ciò che immagino, né certo m'inganno) che gli volessi rubare qualche ritaglio del panno, fondando il dubbio sulla sua malizia e sulla cattiva opinione dei sarti, mi replicò che guardassi se ce ne sarebbe tanto da farne due. Indovinai il suo pensiero, e gli soggiunsi che sì, ed egli stando sempre nella sua riprovevole prima intenzione andò aggiungendo berretti ed io aggiungendo sì; finché giungemmo a cinque berrettini.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





Sancio Pancia Sancio Sancio Pancia Dio