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      Il terminare queste parole e l'aprirsi della porta, fu un punto solo: si rizzò egli sopra il letto, tutto ravviluppato in una coltre di raso giallo, con cuffia in testa, col viso tutto fasciato per cagione dei graffi e colle basette ancora incartocciate affinché stessero ritte. In tale arnese compariva la più strana fantasima che figurare si possa.
      Fissò gli occhi verso la porta, e quando attendevasi di veder entrare la vinta e desolata Altisidora, scorse venire una reverendissima matrona, coperta di veli bianchi dal capo ai piedi. Portava fra le dita della mano sinistra mezza candela accesa, e colla destra faceasi ombra perché gli occhi non avessero disagio, quantunque armati fossero di un bel paio di occhiali.
      Ella veniva piano piano sulla punta dei piedi e nel più alto silenzio. La adocchiò don Chisciotte, e quando poté ravvisare la sua acconciatura e notare la sua taciturnità, si fece a credere che qualche fattucchiera o maliarda si recasse ivi a quel modo per comporre alcuna stregheria; perloché cominciò a farsi frequenti segni di croce.
      La visione andava a poco a poco accostandosi a lui; e giunta alla metà della stanza alzò gli occhi, e si accorse di quei segni di croce che frettolosamente facevasi don Chisciotte. S'egli impaurì nel vedere tale figura, non minore spavento ebb'ella nel raffigurare quella di lui; e nel ravvisarlo sì lungo e macilento con la coltre e le bende che lo sfiguravano, mandò un grido esclamando: Gesù, che veggo io mai? ed ebbe tal batticuore che le fe' cadere la candela di mano.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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