Pagina (1151/1298)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Lo vide appena don Chisciotte, che disse:
      - Anche questo è stato uno dei cristiani venturieri, ed io credo che fosse più liberale che valoroso, come tu puoi vederlo chiaramente, o Sancio, perché sta partendo la sua cappa con un povero, e gliene dà la metà; ed io credo che ciò sia seguito d'inverno, ché se fosse avvenuto di estate gliel'avrebbe data tutta intera, poiché era molto caritativo.
      - Eh, non sarà per questo, disse Sancio, ma dovette attenersi al proverbio che dice: Che per dare e avere buon cervello si ha da avere.»
      Rise don Chisciotte, e disse che levassero un'altra tela, e si scoperse il patrono delle Spagne a cavallo, colla spada insanguinata, nell'atto d'atterrar Mori e di troncar teste. Subito che don Chisciotte lo vide, disse:
      - Questo sì ch'è cavaliero, e delle squadre di Cristo: questo si chiama Diego Ammazza-Mori, uno dei più valorosi santi e cavalieri ch'abbia un dì vantato il mondo e che adesso possegga il paradiso.»
      Alzarono altra tela, e vide la caduta di san Paolo da cavallo, colle circostanze tutte che sogliono essere dipinte nel quadro della sua conversione. Vedendolo così al vivo raffigurato, che pareva che Cristo gli parlasse e Paolo gli rispondesse:
      - Questi, disse don Chisciotte, fu già il maggior nemico ch'abbia avuto la chiesa di Dio al tempo suo; cambiato poi nel più ardente difensore che vantare potrà giammai la errante cavalleria; santo il più costante fino alla morte, instancabile coltivatore della vigna del Signore, vero dottore delle genti, cui servono di scuola e di maestro i cieli e Gesù Cristo medesimo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





Chisciotte Sancio Sancio Chisciotte Spagne Mori Chisciotte Cristo Diego Ammazza-Mori Paolo Cristo Paolo Chisciotte Dio Gesù Cristo Mori